Dal 19 luglio al 2 agosto approda a Lecce “Danzare la terra”, il laboratorio residenziale dedicato allo studio delle danze rituali del Sud Italia e del Mediterraneo. “Radici” è il titolo dell’edizione speciale 2025 di “Danzare la terra”, manifestazione promossa da Tarantarte con la direzione artistica di Maristella Martella, che quest’anno è co-creata e sostenuta da Italea Puglia (Radici di Puglia Aps) – realtà parte della rete territoriale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nell’ambito del programma “Turismo delle radici”– e realizzata in collaborazione con il Polo Biblio Museale di Lecce, Puglia Culture, Ura Teatro, Associazione Kalimeriti Ambrò-Pedia, Liceo Scientifico Da Vinci di Maglie, UASC.
La collaborazione con Italea Puglia diviene un importante strumento per legare la pratica delle danze di tradizione e l’approfondimento del patrimonio culturale popolare – su cui si incentra da sempre la residenza – al tema dell’emigrazione italiana. Le attività di quest’anno danno infatti l’opportunità di approfondire il “viaggio” della cultura orale fuori dall’Italia, le radici e le storie degli emigranti, i legami tra le comunità locali pugliesi e quelle degli italiani e degli italodiscendenti all’estero.
Dal 19 luglio al 2 agosto gli spazi dell’ex Convitto Palmieri a Lecce divengono così una fucina di creatività, per attraversare il complesso tema delle “radici” culturali e di comunità tra stage intensivi di danza, incontri e scambi culturali, spettacoli e concerti.
Giovedì 31 luglio è in programma l’evento finale (a ingresso gratuito), che accanto alla restituzione della residenza con le coreografie di Maristella Martella propone una “camminata cantata” per il centro di Lecce con Ninfa Giannuzzi e lo spettacolo teatrale “Via” con Fabrizio Saccomanno e Cristina Mileti; inoltre, dal 19 luglio al 2 agosto è visitabile la mostra “In fuga” di Gianluca Distante.
Il programma di giovedì 31 luglio
Giovedì 31 luglio l’evento di restituzione di Danzare la terra 2025 si inaugura alle 20 presso l’atrio dell’ex Convitto Palmieri con “La strada della voce”, una camminata cantata e danzata guidata da Ninfa Giannuzzi, accompagnata dall’Orchestra del Liceo Da Vinci di Maglie e dai danzatori in residenza, che attraverserà il centro di Lecce.
Un’esperienza di comunità, una carovana artistica a cui chiunque, incontrandola, può unirsi liberamente: la voce e il canto di Ninfa Giannuzzi accoglieranno le melodie delle terre che si affacciano sul Mediterraneo, a ritroso lungo il filo della storia e in una prospettiva di pace. Accanto a lei tre strumenti a fiato accompagneranno il cammino con l’esecuzione di aree tradizionali. Intorno, il riverbero della musica nei corpi dei danzatori, che torneranno a recitare un Mantra – appreso durante la residenza – in griko, la lingua che unisce la Grecia e il Sud Italia raccontando di antiche migrazioni.
Alle 21, approdati nuovamente al Convitto Palmieri, i partecipanti alla residenza animeranno “Radici”, la restituzione finale con le coreografie di Maristella Martella. «La danza tradizionale ci ricorda chi eravamo – spiega Maristella Martella – è una messa danzata che celebra il collante sociale e identitario di una comunità. Lavoreremo sulla – e dalla – tradizione per raccontare che cosa siamo diventati. Lo faremo distillando il meglio dal passato, conservando l’autenticità popolare e allo stesso tempo sperimentando nuove strade con il fine di fare arte».
Al termine della performance, alle 22, sempre all’ex Convitto Palmieri protagoniste sono le storie degli italiani nelle miniere di Marcinelle con lo spettacolo teatrale “Via. Epopea di una migrazione” di Ura Teatro, ideazione e progetto di Stefano De Santis e Fabrizio Saccomanno, drammaturgia e regia di Fabrizio Saccomanno, con Fabrizio Saccomanno e Cristina Mileti.
“Via” racconta la grande e dolorosa emigrazione degli italiani che andarono a lavorare nelle miniere di carbone in Belgio. Racconta l’Italia del dopoguerra, gli accordi tra la nascente Repubblica Italiana ed il Belgio, il viaggio nei treni rinchiusi come bestie, il duro lavoro in miniera, la tragedia di Marcinelle. Il lavoro è stato scritto a partire dalle proprie memorie familiari. Le storie raccontate dai nonni e dai genitori sono state ritrovate nelle parole delle vedove e dei minatori tornati in Italia, raccolte in un lavoro sul campo di interviste che offrono una ricostruzione aguzza e inflessibile di quella vicenda.
La mostra
Dal 19 luglio al 2 agosto Danzare la terra accoglie inoltre la mostra “In fuga” di Gianluca Distante, visitabile presso gli spazi dell’ex Convitto Palmieri. Il progetto “In fuga” racconta le storie degli italiani emigranti giunti in Australia a metà del Novecento, e li connette alle migrazioni attuali. Storie dal passato, da un’Italia sofferente, dove difficoltà e necessità muovevano avventure oltreoceano, per esplorare e costruire nuove identità. In fuga alla fame e dalla disoccupazione dopo una guerra devastante. Questa fuga è nei loro occhi, e racconta più delle loro memorie del loro essere italiani. Le opere in mostra sono costituite da collage di foto e articoli di giornale, stracci, ritagli di carta, resina e caffè. Una tecnica sviluppata negli anni, guidata dal desiderio di creare pezzi unici, impossibili da replicare, come le storie che la mostra racconta. Opere che esprimono il sentimento complesso di un’appartenenza e di una distanza, e le domande aperte nate dall’incontro con un italiano che abita oggi la cultura del Paese d’origine.
La residenza didattica e artistica
Il laboratorio residenziale si tiene dal 28 luglio al primo agosto negli spazi dell’ex Convitto Palmieri.
In programma il laboratorio coreografico con Maristella Martella, il laboratorio di pizzica pizzica e danze popolari del sud Italia con Silvia De Ronzo, Antonio Congedo e Raffaella Vacca e diversi momenti dedicati al tema delle radici, con approfondimenti tematici riservati ai partecipanti alla residenza. Tra questi, “Radici: una riflessione su migrazioni e identità per Danzare la Terra”, presentazione del progetto Italea Puglia con Sara Colonna, Giorgia Salicandro, Rita Piccinni; “Alla scoperta degli “Archivi del ‘900” a cura di Giovanna Bino, ispettrice (IAO)-Soprintendenza archivistica-Puglia-MiC, un viaggio nel “dietro le quinte” degli Archivi del ‘900 custoditi presso l’ex Convitto Palmieri dedicati a due salentini d’origine divenuti protagonisti dell’arte del Novecento, Eugenio Barba – fondatore dell’Odin Teatret – e Carmelo Bene; “InCOROnata”, “officina corale” a cura di Ninfa Giannuzzi, un laboratorio per la preparazione della “camminata cantata”.
Un appuntamento “off” è il 2 agosto alla Festa patronale di San Biagio a Corsano (Lecce), con la replica della restituzione finale, a seguire concerto di Officina Zoè e danza della Compagnia Tarantarte.
DANZARE LA TERRA 2025
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito!
Info e costi laboratorio residenziale info@tarantarte.it +39 335 6740238; +39 3478431794
INFO
italeapuglia.com