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Italea Puglia presenta "Tornare a casa": dal 3 al 20 dicembre a Lecce una mostra, incontri, laboratori di comunità, musica che omaggia le tradizioni per esplorare tutti i mondi del turismo delle radici in Puglia

03 Dicembre 2024

7 minuti

Foto di Gianluca Distante - Locorotondo

Storie di partenze e di ritorni, storie di comunità e di relazioni, storie di eredità e di nuove visioni per il territorio pugliese. Dal 3 al 20 dicembre a Lecce è in programma la manifestazione “Tornare a casa” ideata da Italea Puglia, organizzazione che opera all’interno della rete territoriale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale nell’ambito del programma “Italea” sul turismo delle radici.

Una mostra sui piatti rituali delle feste, incontri, laboratori di comunità, performance musicali e tanto altro per esplorare tutti i mondi del turismo delle radici in Puglia.

La mission di Italea Puglia è attrarre ed accogliere nel Tacco d’Italia i pugliesi e gli italo-discendenti pugliesi all’estero intenzionati a scoprire i luoghi e le tradizioni delle proprie origini. Obiettivo di Italea Puglia è quindi la messa in rete e la valorizzazione delle realtà più dinamiche attive sul territorio, per la creazione di un’offerta turistica espressamente dedicata ai viaggiatori delle radici nell’ottica di una valorizzazione a 360 gradi del legame tra le comunità locali e le collettività estere.

In circa un anno di attività Radici di Puglia aps/Italea Puglia ha avviato decine di progetti in collaborazione con istituzioni, associazioni e operatori pugliesi, ha promosso una folta rosa di educational tour ed eventi dal Gargano al Salento, attivando itinerari e laboratori in ogni territorio coinvolto, e preso parte alle missioni del MAECI in Italia e all’estero (tra cui San Paolo del Brasile, Buenos Aires, New York, Melbourne).

La manifestazione di dicembre a Lecce è un momento di restituzione e racconto di questo primo anno di Italea Puglia, attraverso molte attività gratuite aperte al pubblico.

La location di tutte le attività della manifestazione “Tornare a casa”, l’ex Convitto Palmieri, raffinato e dinamico contenitore culturale nel cuore di Lecce, sugella la speciale relazione tra Italea Puglia e il Polo Biblio-Museale di Lecce, partner del progetto sin dal principio della sua avventura, e sede ufficiale di Italea Puglia (negli spazi del Museo Castromediano).

 

locandina manifestazione Tornare a casa

La locandina della manifestazione Tornare a casa

 

Tornare a casa: gli appuntamenti

Da martedì 3 dicembre al al 20 dicembre negli spazi al primo piano del Convitto Palmieri “Tornare a casa” accoglie la mostra “La Santa Tavola” a cura di Salento a Km0, dedicata ai piatti rituali delle feste pugliesi (v. scheda).

Il 13 e il 14 dicembre il clou della manifestazione è la due giorni dedicata al turismo delle radici, tra incontri, laboratori e musica.

Venerdì 13 dicembre a partire dalle 9.30 presso il Convitto Palmieri è in programma la tavola rotonda “Storie, prospettive e best practice del turismo delle radici in Puglia”, realizzata in partnership con numerose realtà istituzionali e associative. Un’occasione di confronto tra Istituzioni, associazioni con finalità culturali e operatori turistici del territorio pugliese, per condividere visioni, idee e strategie per una Puglia “a misura di viaggiatore delle radici”.

Al termine della giornata, alle 18.30, dal Convitto Palmieri partirà una “Camminata cantata” che omaggia gli antichi riti di comunità per la Festa di Santa Lucia, che attraverserà il centro storico al suono degli strumenti tradizionali.

Sabato 14 dicembre a partire dalle 10, sempre negli spazi del Convitto Palmieri, l’intera giornata sarà animata da “laboratori delle radici” aperti al pubblico.

Tra questi, anche un “Intreccio di comunità” a cura di IntrecciArte: si lavorerà insieme per dare vita a un grande cesto seguendo le tecniche artigianali di una volta. Un’opera collettiva, evocativa dei legami di comunità che resistono oltre ogni tempo e distanza. Il cesto accoglierà un alberello che verrà donato al Polo Biblio Museale di Lecce, continuando a testimoniare questi valori nel Chiostro del Convitto Palmieri.

Alle 20, la due giorni di Italea Puglia sarà chiusa da “Italea Puglia: la Festa delle radici pugliesi”, una tappa del festival itinerante promosso da Italea Puglia in occasione del 2024 “Anno delle radici italiane” del MAECI per valorizzare le storie delle comunità e le tradizioni autentiche del Tacco d’Italia.

Ad animare la festa, lo spettacolo “La Santa allegrezza”, canti, leggende e riti del Natale di Enza Pagliara e Dario Muci con Gianluca Longo e il maestro puparo Dario De Micheli. Frutto di un’appassionata ricerca, il repertorio prende ispirazione da canti e storie giunti a noi per trasmissione orale o tramite documenti custoditi nei libri di illustri studiosi di tradizioni popolari. Musica e canti incontrano l’antica arte dei pupi del presepe, nell’atto di plasmare la terra che rinnova il mistero e il rito della creazione e della rinascita.

 

La mostra “La Santa tavola”

Dal 3 al 20 dicembre gli spazi al primo piano del Convitto Palmieri accolgono la mostra “La Santa Tavola” a cura di Salento a Km0 (ingresso libero, visita su richiesta presso la portineria del Convitto).

“La Santa Tavola”, una mostra dedicata ai cibi rituali pugliesi, frutto dell’incontro tra Francesca Casaluci – antropologa culturale ed esperta in cultura alimentare pugliese – e il maestro ceramista Agostino Branca.

Un progetto unico nel suo genere, che condensa storia dell’alimentazione, religiosità popolare, folclore, in pregevoli riproduzioni ceramiche dei piatti più iconici e identitari della tradizione popolare pugliese.

Se c’è un modo attraverso cui l’uomo ha comunicato con il divino, questo è sicuramente il cibo. Agli dèi i popoli dell’antichità offrivano libagioni, bruciandole affinché il fumo portasse in cielo le loro offerte. Riproduzioni figule di frutti e pani votivi erano diffusissime nel mondo antico anche nella nostra regione: è possibile ammirare preziosi reperti di questo tipo presso il Museo Castromediano di Lecce o il Marta di Taranto. Nella religiosità contadina, popolare ed essenziale, le tavole hanno rappresentato soglie tra il “mondo di qua” e il “mondo di là”, in grado di connettere immanente e trascendente, materiale e spirituale, sacro e profano. Le chiavi per aprire queste porte sono state per secoli i cibi rituali: preparazioni che seguono gesti antichissimi, confezionate dalle donne, officianti privilegiate di una ritualità domestica, famigliare, fedele a ricette che affondano le origini nella notte dei tempi.

“La Santa Tavola” per la prima volta offre uno sguardo d’insieme sul “cibo sacro” e sulle tradizioni ad esso collegate, diffusissime nella nostra regione: dal “Grano dei morti” foggiano, al “Pane di San Giuseppe” in uso nel rito delle omonime Tavole, passando per le “fave di Sant’Antonio” e tanti altri, in una collezione di riproduzioni ceramiche in grandezza naturale.

locandina della mostra La Santa Tavola

La locandina della mostra La Santa Tavola

Grandi protagonisti sono, naturalmente, i piatti del Natale. Aprono le festività natalizie le Pucce dell’immacolata, confezionate con grano tenero e condite con pesce, formaggio e verdure, dunque rigorosamente “di magro”, rispettando così il digiuno della Vigilia (un’usanza testimoniata già nel 1772). Dolci tipici preparati in questo periodo nell’area del Tarantino sono i Taradd Scatat, chiamati così perché prima della cottura in forno, vengono “scottati” nell’acqua bollente; nella città dei due mari, questo semplice e gustoso tarallo si dice che simboleggi le corone dei Re Magi. Spostandoci a nord, nel Gargano, incontriamo i Poperati, dolci di origine albanese introdotti durante le migrazioni del 1400. Immancabili poi i Mustaccioli, già preparati dai Romani; Porceddruzzi e Carteddrate, dolci di origine orientale, e il Pesce di pasta di mandorla, capolavoro della cucina monastica leccese. Sulle tavole tradizionali l’Epifania regala dolci semplici, come le Mandorle ricce, accompagnate da frutta secca e agrumi. Tutti, rigorosamente, riprodotti in ceramica.

Attraverso queste preparazioni speciali, riservate ai giorni di festa, è possibile leggere la storia della nostra regione, fatta di scambi con altre culture, di cui è rimasta traccia nei piatti, nei loro nomi e nei loro ingredienti. Ma altri ingredienti di queste preparazioni, all’apparenza meno visibili ma forse ancora più importanti, sono gli elementi immateriali, i legami famigliari e sociali che rappresentano un elemento identitario del popolo pugliese, messi in moto e periodicamente rinnovati nelle modalità collettive di preparazione dei cibi delle feste e nella condivisione che caratterizza ancora oggi queste pietanze, doni obbligatori ad amici e parenti.

“La Santa Tavola” guiderà i visitatori in un territorio dove si intrecciano cucina popolare, ritualità, civiltà contadina e folclore, valorizzando la tradizione figula anch’essa antichissima, di cui Agostino Branca, autore delle opere, è uno degli esponenti più conosciuti e apprezzati a livello internazionale.

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